Prima messa di Don Alessandro nella comunità parrocchiale di Accaria

Lamezia Terme – “Si conclude un anno liturgico, un cammino vissuto nel tempo e nello spazio nella fede, vissuto in una storia convulsa e funestata da un nuovo nemico invisibile che semina sofferenza, angoscia e morte, il coronavirus”: in questa ultima domenica dell’Anno Liturgico si celebra la festa di Cristo Re che, si legge in una nota: “aiuta a guardare avanti, al momento terminale, al significato profondo di ogni cosa ad esperienze positive e al riscatto di ogni realtà negativa”. La solennità di Cristo Re dell’Universo, quest’anno, assume una sua particolare importanza per la comunità lametina a motivo dell’ordinazione sacerdotale di Don Alessandro Baglio, prevista per il 21 novembre in Cattedrale, la cui funzione per i fedeli di Accaria potrà essere seguita via tv, per i motivi adotti dalle disposizioni del nuovo Dpcm, in comunione spirituale con il pastore della chiesa lamentina, Mons. Giuseppe Schillaci e i pochi presbiteri che potranno essere presenti. Ma la solennità di Cristo Re dell’Universo è ancor più singolare, soprattutto, per i fedeli della comunità di Accaria che tra l’altro vivono da mesi un tempo di particolare grazia giubilare che celebra il centenario della nascita di san Giovanni Paolo II.  E in questi giorni che precedono la solennità del Signore, al Santuario Diocesano di San Giovanni Paolo II, è in corso un triduo di preghiera, di ascolto della Parola del Signore e di incontri comunitari che ripercorrono gli insegnamenti dell’Esortazione Apostolica Pastores davo vobis di San Giovanni Paolo II sull’identità sacerdotale quale riflesso del mistero del Sacerdozio di Cristo partecipato ai suoi ministri. È senz’altro, spiegano: “un ulteriore bel momento di grazia che la comunità parrocchiale di Accaria vive e che senz’altro permetterà di prepararsi in maniera più appropriata al giorno dell’ordinazione sacerdotale e per poi accogliere il neo-presbitero, domenica mattina 22 novembre, per la sua prima celebrazione eucaristica nella comunità parrocchiale. Ovviamente la partecipazione dei fedeli alla celebrazione si svolgerà con numero limitato e in sicurezza nel pieno rispetto delle disposizioni riportate nel nuovo Dpcm sul contrasto del contagio da Covid-19. L’ordinazione di Don Alessandro Baglio, come quelle che seguiranno nei giorni avvenire di altri due giovani candidati all’ordine sacro nel gradi del diaconato, è un timido segno di risveglio spirituale, nonostante la “crisi” delle vocazioni, specialmente dove la mentalità secolaristica e la comodità della vita sembrano operare come una sorta di anestesia morale che toglie la capacità di reagire al materialismo edonistico e rende insensibili alle attrazioni dell’interiorità, della preghiera, del sacrificio di sé. Quanto stiamo per vivere con questi momenti di grazia non dice altro che non ci sono condizioni socio-culturali difficili che possano impedire alla grazia dello Spirito Santo di penetrare nei cuori e di suscitare nella Chiesa nuove leve di operai della messe di Cristo. Certo, bisogna corrispondere all’azione della grazia, come individui e come comunità”.